I GLITTER DI SILVIA MASSA

Che gioia, che tenerezza, che orgoglio pensare che questi quadri bellissimi della mia Silvia, sono qui per il nostro per il vostro piacere.
Un piacere dolcissimo, che fa dimenticare quanto sono preziosi, perché a noi vecchi fans della Silvia, non importa un gran ché che non siano mai stati fatti prima; non importa gran ché che sia la prima volta che un quadro di glitter, sia esposto con altri come in una collana di stelle.
Se qualcosa ci importa è che brillano come gli occhi come arcobaleni segreti che volano nei cieli di chi è capace di amare.
Queste immagini nascono quando Silvia racconta come i glitter le sono venuti in mente. Aveva il muro davanti al letto vuoto, forse era lei a sentirsi un po' vuota e ha capito di aver bisogno di stelle, o di luce o di lucciole, o di qualcosa che la facesse volare al di sopra di quello, o di altri, o di qualsiasi vuoto.
I ricordi le si incalzavano, i glitter che a Natale la facevano sorridere bambina, i glitter che adolescente si buttava sui seni non ancora maturi, i glitter che giovane amante si spargeva sulle guance sotto gli occhi ansiosi d'amore.
Poi i glitter erano usciti dal corpo, erano entrati nelle fantasie d'inerme rivolta, i glitter del glamrock anni 80, David Bowie, i lustrini della trasgressioni fascinosa per giovani capaci d'emozioni.
E una notte una notte di buio senza luna, di buio senza amore, di buio senza sogni, aveva sentito, come un tonfo le era entrato nel cuore, il pensiero, che le stelle, le sue stelle, le stelle lontane dal corpo, non hanno bisogno di far niente per brillare, devono solo star ferme e ricordarsi di esistere, ricordarsi che brilleranno per sempre al di la del glamrock, al di là di facili sogni, al di là di speranze senza ritorno.
Così le è venuta l'idea di coprire di dolcissima festa l'aria della sua stanza, ha coperto le tele coi colori di bambole amiche, azzurri capaci di diventare celesti, rossi capaci di diventare rosati, verdi capaci di diventare verdini e lì, sui docili, complici colori inermi ha buttato la luce; ha buttato la vita, perché i glitter trasformavano i colori, li facevano muovere, li facevano muovere unirsi e staccarsi, e i colori non erano più inermi, diventavano vivi sotto la vita della luce, diventavano mutevoli sotto lo sguardo, esplodevano sotto un raggio di sole, magari sotto un raggio di luce artificiale, magari sotto i riflessi di un televisore. I glitter si erano impadroniti con prepotenza magliarda dei ricordi di Silvia, il mare che luccica tremando sotto il sole, il mare che luccica misterioso sotto la luna, il mare che luccica immobile nelle nostalgie, aveva camminato per ore per giorni cercando negozietti dove trovare residui di glitter passati di moda, aveva passato ore, giorni felici a spanderli sui muri, sui pavimenti, sulle finestre. E un giorno il più felice da anni, li aveva sparsi su quei colori inermi sulla tela e li aveva visti nascere, muoversi, respirare nella luce.
Erano i glitter. Erano i glitter che con mia gioia, mia tenerezza, mio orgoglio, la mia Silvia Massa, stasera ci ha offerto con un po' di felicità.
E con i nostri auguri amorosi

Fernanda Pivano
FAB FALL 
                                                    
C'era una volta la stagione delle favole che iniziavano bene e finivano meglio e tutti vissero felici e contenti.
C'era una volta un autunno favoloso
in un mondo di fiaba.
Boschi incantati e belle addormentate.
Gatti e stivali, volpi, lupi e gnomi.
Funghi giganti e magiche pozioni.
Carrozze e zucche, foglie gialle, rosse e blu.
Che fai bella fatina, quando la notte si avvicina?
E tu grande mago perché sei così vago?
E' l'autunno bambine care e abbiamo il nostro bel daffare quando l'ora è da cambiare e il tempo rinfrescare.
Nuove favole da preparare, vecchie frottole da eliminare.
C'era una volta, e sempre ci sarà,
un autunno delle favole che iniziavano bene
e finivano meglio e tutti vissero felici e contenti.









PAINT IT BLACK

Noi cantiamo le grandi idee al lavoro, le maree multicolori e polifoniche delle rivoluzioni nelle capitali moderne;
cantiamo il vibrante fervore notturno di chi non dorme mai, incendiati da violente lune elettriche;
pensieri appesi alle nuvole per i contorti fili dei loro fumi;
come destrieri giganti d’ebano che scavalcano i fiumi, balenanti al sole con un luccichio di led in alta definizione;
barche avventurose che fiutano l’orizzonte della luna nera di una notte nera nell’oceano nero,
e l’alta velocità dal petto snello, che striscia sulla rotaia, come un lungo oscuro serpente d’acciaio imbrigliato da tubi,
e il volo scivolante degli aeroplani nel buio, che atterrano e decollano e ancora atterrano e ancora decollano
su una pista che è già teatro e sembra applaudire il cielo addormentato, come folla entusiasta di un cinema all’aperto
in una notte stellata. Titoli di coda. The End. Nero. Luci in sala. Uscita.
Comincia il secondo spettacolo.

Felipe Tomàs Marinetti Jr.

 

Shop Window Project by Silvia Massa Studio

 








FLOWERS & STRIPES

Riga da riga, colore da colore, fior da fiore.
Arancio, giallo, rosa, bianco e nero.
Geometrie contengono geometrie
che incrociano geometrie in fuga prospettica.
Un pomeriggio in controluce al mare,
gli ombrelloni, le cabine, i teli da bagno
varcano la quarta dimensione e non sono più
altro che righe e ancora righe e un fiore:
il fiore delle mille e una riga.


Show Window Project by Silvia Massa Studio







Nude look by Silvia Massa Studio

NUDE LOOK

La Verità è Semplice, Onesta, Nuda.
Semplice, come i lavori ben fatti.
Onesta, come i pensieri affidati allo specchio.
Nuda, come l'alba di una vita nuova.
La verità è Semplice, Onesta, Nuda
e la Regina, anche.


 
 




Cosmopolitan febbraio 2012



like Gorillas

like Gorillas

Pochi.
I veri uomini sono davvero pochi.
Bestie rare in via d’estinzione,
come i gorilla.
I veri uomini odiano vivere in cattività, si fidano 
ciecamente dell’istinto ed è piuttosto difficile 
catturarli,
come i gorilla.
I veri uomini se li cerchi non li trovi e quando li trovi 
devi tenerteli stretti, altrimenti scappano via sulla 
prima liana,
come i gorilla.
Ma se sai come prenderli farebbero qualsiasi cosa 
per te, compreso salire a quattro zampe sull’Empire State Building 
e prendere a sberle l’intera flotta aerea degli Stati Uniti, se occorre.
I veri uomini, come i gorilla,
parlano poco e se si battono il petto non è certo per 
fare mea culpa.
I veri uomini svettano sul pianeta delle scimmie, 
come i gorilla tra gli uomini e i quaquaraquà.